La donna in oro che guarda il mare e non solo …

La donna in oro che guarda il mare e non solo …

Le finestre del secondo piano di Palazzo Zapata sono decorate da un volto dorato, che cosa rappresenta? Nel lontano 1901 per la Società Artistica Napoletana sorse l’esigenza di identificarsi in un’immagine, uno stemma, un segno iconografico che contraddistinguesse l’Associazione. L’artista Giuseppe De Sanctis (Napoli 1858-1921), socio molto influente nonché abile ritrattista, eseguì un’immagine di donna di profilo e foto incisa in un tondo in modo da registrarne il marchio. Nel 1912, dopo la trasformazione in “Circolo Artistico Politecnico” il Comitato d’Arte decise di lanciare un concorso per “un disegno moncromo (tipo ex libris) adatto a servire per qualsivoglia intestazione riguardante il Circolo, cioè foglietti, buste, cartoline, nonché da servire ingrandito anche per cartello réclame dell’esposizione”. Nacque la necessità di creare una sigla simbolo dell’Istituzione, da utilizzare per le numerose e varie manifestazioni. Le modalità di partecipazione al concorso furono pubblicate su “Il Giorno” e prevedevano il rispetto di alcune regole: la dicitura “Circolo Artistico Politecnico”, la garanzia della trasmissione della bozza in cornice di vetro, i dati dell’autore e la consegna nei tempi stabiliti.

La tematica dei numerosi di disegni – bozzetti presentati fu comune, ciò si evince dai titoli dei lavori: “Cum grano salis, Arde la sacra fiamma, Degno Animo, Partenope, ex libri, Anonimo I, Anonimo II, Altius tendam e via dicendo” che riprendevano concetti di rievocazione neo rinascimentale, tipica tra fine Ottocento e gli inizi del Novecento.

Chi fu il vincitore? Il pittore Francesco Galante che con il soggetto “Alla Fonte” che guadagnò 200 lire.

Ma l’Istituzione si è sempre aggiornata negli anni, per questo furono prodotti altri due loghi, uno riprendente le linee utilizzate negli anni Venti del Novecento, lineare e al contempo rigido in cui si intrecciavano le iniziali del Circolo, l’altro rappresentate il Maschio angioino, simbolo di Napoli.

Negli anni settanta fu nuovamente utilizzato il logo creato da Giuseppe De Sanctis nel 1901 e riprodotto come vetrofanie su tutte le imposte dei balconi e dei tre ingressi della sede e il colore scelto fu l’oro quasi per sottolineare l’inizio di una nuova era.

Ad oggi il logo è stato ridisegnato dalla graphic designer Giovanna Grauso che, senza rinunciare alla splendida figura di donna novecentesca di De Sanctis, ha coniugato tradizione e modernità anche grazie all’utilizzo del Bodoni un font che ha saputo ammorbidire verso uno stile quasi rinascimentale . Nel 2019 nasce dalla Fondazione “Circolo Artistico Politecnico” il Musap, Museo Artistico Polivalente.